Le aziende del vetro di Murano affilano le armi. E si preparano ad aggiornare i propri strumenti per contrastare la competizione delle "tigri asiatiche". Una guerra commerciale combattuta ad armi impari, quella che coinvolge gli artisti della millenaria arte veneziana e gli agguerriti produttori del Sudest asiatico. E che le associazioni di categoria lagunari intendono affrontare partendo dalla base, per recuperare quel 40 percento di fatturato perso ogni anno.
DUE I PUNTI DI PARTENZA dei progetti messi in campo. Un servizio di assistenza alle imprese del vetro per la tutela della proprietà intellettuale. E una spinta all'approvazione del marchio per la riconoscibilità e la tutela dei prodotti italiani. Il "low cost" targato Cina sta infatti mettendo a rischio la sopravvivenza delle imprese muranesi, come conferma Gian Franco Albertini, presidente di Promovetro, consorzio che riunisce una sessantina delle aziende del vetro di Murano: «La crisi in cui si dibattono le piccole imprese è ormai gravissima». E a rischiare è tutta quella produzione di nicchia che ha fatto conoscere il genio nostrano nel mondo. «La concorrenza sleale dei Paesi emergenti ormai fa perdere alle aziende italiane sei miliardi di euro all'anno – quantifica Gianni De Checchi, segretario di Confartigianato Venezia – una concorrenza fatta di importazioni illegali di merci a costi irrisori e a scarso valore aggiunto e di zione. Nel 2002 la perdita dovuta all'importazione illegale di merce a costi irrisori e contraffatta si attestava sul 40 percento. Oggi è sicuramente aumentata».
PER FAR FRONTE alla situazione, la Confartigianato e la Camera di commercio veneziane promuovono per domani un incontro formativo per le imprese del settore del vetro artistico. Un primo passo per fornire agli addetti ai lavori gli strumenti per tutelare le proprie competenze anche grazie alla consulenza legale. Informazioni pratiche che spazieranno dalla concorrenza sleale dei dipendenti alla gestione delle conoscenze non coperte da brevetto. In più prenderà il via a breve la seconda campagna promozionale del vetro artistico di Murano. «Un'arma in più per difenderci dalla globalizzazione del mercato sarà il marchio "100 per cento Italia" – spiega poi De Checchi – e a questo punto è indispensabile che venga approvato nel più breve tempo possibile. Ne va della nostra sopravvivenza ». Un giro d'affari, quello delle merci contraffatte, che fattura ogni anno 120 miliardi di euro. E che ha fatto registrare una crescita del 1.300 percento negli ultimi dieci anni.
Con l'Italia che guadagna un triste primato: quello delle denunce dei casi di contraffazione e di violazione della proprietà intellettuale. Un problema ormai di vita o di morte per le circa settanta aziende le vetro artistico di Murano, che conducono una lotta su molteplici fronti. Quello dei costi della produzione e del trasporto e la difficoltà nel reclutare manodopera specializzata. Su quest'ultimo fronte un contributo fondamentale viene dalla scuola del vetro Abate Zanetti, riaperta da pochi anni e gestita da Comune, Provincia e Camera di commercio di Venezia.