
Pubblicità ingannevole via Internet, nuova vittoria del marchio del vetro. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha inibito all'azienda Linea bioart di pubblicizzare oggetti, indicandoli come vetro di Murano, attraverso il web. Un successo in campo amministrativo che segue quella del 2004 ottenuta in sede civile. «L'azienda inibita acquistava da una ditta muranese dei semilavorati su cui poi aggiungeva delle lavorazioni. Oggetti che – spiega l'avvocato Alessio Vianello – alla fine l'Autorità ha riconosciuti non poter essere pubblicizzati come vetro di Murano». «E' un fatto importante per gli aderenti al Consorzio del vetro di Murano e per l'immagine dei nostri prodotti – commenta il presidente del Consorzio Promovetro Murano, Gianfranco Albertini -. Un'attività di difesa del nostro vetro autentico che sarà sempre più incisiva, con controlli e azioni legali contro quei numerosi commercianti che mescolano vetro di Murano con quello proveniente da altre lavorazioni», aggiunge.
I prodotti contraffatti purtroppo raggiungono ormai il 40% di quello che si trova in vendita. «A giorni partirà la quarta campagna a sostegno del marchio e tra le iniziative ci sarà anche la creazione delle sale vendita che espongono solo vetro di Murano», interviene Gianni De Checchi, segretario di Confartigianato Venezia. Attività di difesa e promozione dei prodotti di qualità sono sempre più necessarie visto il permanere sul mondo del vetro di 'un clima pesante come dimostra lo studio di settore elaborato dalla Bocconi-Cariplo. L'indagine fa emergere i mali dell'imprenditoria muranese ovvero: indebolimento della vocazione imprenditoriale, scarsa competitività delle aziende, incapacità di far rete, scarsa innovazione. «Un'analisi confermata dai dati che mostrano una progressiva miniaturizzazione delle imprese, di cui il 66% ha meno di 5 dipendenti, affiancata dal drammatico calo di posti di lavoro e di residenti», puntualizza De Checchi. Intanto in città sembra si sia raggiunta la saturazione dei punti vendita di vetro. «Si è raggiunto un equilibrio tra chi apre e chi chiude», conferma De Checchi.