MURANO Sono stati presentati i risultati del progetto per il "miglioramento della qualità del vetro artistico con la riduzione delle bolle", condotto dalla Stazione sperimentale del vetro di Murano. Il progetto, coordinato da Roberto Dall'Igna, è stato finanziato dalla Stazione sperimentale, dalla Regione Veneto e dalla Camera di commercio di Venezia e ha visto l'analisi di circa 300 campionature attraverso una strumentazione molto sofisticata, lo spettrometro di massa, unica in Italia per queste applicazioni e mai utilizzata prima d'ora per esaminare vetri artistici lavorati a mano."Questo difetto del vetro, la comparsa di bolle, comporta uno scarto di circa il 10 per cento dell'intera produzione muranese – spiega Antonio Tucci, direttore della Stazione – con questo studio abbiamo cercato di definire le bolle, quale gas è presente, capire in quale circostanza compaiono e fare la diagnosi con le indicazioni per la rimozione del problema". Le analisi sono state condotte in collaborazione con 12 vetrerie muranesi: il risultato è una mappatura che classifica il difetto, identifica il fenomeno, individua le cause e i relativi rimedi. Queste indicazioni sono contenute in una sorta di vademecum multimediale che sarà presto consegnato a tutte le aziende dell'isola."Dai nostri calcoli risulta che la produzione muranese si aggira attorno alle 13 mila tonnellate l'anno in peso, di cui il 30 per cento viene eliminato come scarto, residui di produzione, etc. – aggiunge Tucci – andare a capire come sorgono le bolle significa fornire un beneficio anche dal punto di vista ambientale perchè quel vetro scartato deve poi essere conferito in discariche speciali con tutti i conseguenti problemi".Come spiega Dall'Igna, dai test è emerso che la stragrande maggioranza delle bolle, il 70 per cento circa, è di "levata", ossia sorge quando si preleva il vetro; ma altre bolle si possono attribuire al mancato affinaggio o al reboiled del vetro.Capire perchè compaiono le bolle, quindi, porterà a un miglioramento sotto il profilo ambientale, visto che meno vetro dovrà essere conferito in discarica, ma anche un risparmio in termini energetici e di consumi. E per le ditte di spicco nell'isola, dove ogni singolo prodotto deve risultare perfetto, questo studio potrà rappresentare davvero un passo avanti nella produzione artistica del vetro. Anche perchè il settore versa ancora in uno stato di crisi, da cui sembra difficile risalire. "Siamo in una particolare situazione di crisi del settore muranese – afferma Dall'Igna – dai dati raccolti ci risulta che le esportazioni di vetro artistico stanno crollando negli ultimi anni. Dal 1996 al 2002 la linea è sempre discendente: la quota muranese di esportazioni è scesa dal 27 per cento al 16 per cento. Ed è presumibile che abbia continuato ad abbassarsi anche dal 2002 al 2006".