
Lo specchio di vetro nacque nel Rinascimento e subito Venezia si distinse come un centro produttivo di capitale importanza. Le lastre prodotte a Murano manualmente e ricavate aprendo un cilindro soffiato così da ottenere una lastra vitrea, venivano poi elaborate nelle botteghe veneziane degli specchieri. Essi le levigavano e lucidavano, applicavano l'amalgama di stagno e procedevano alla decorazione dipinta e incisa. Ornati di ricche comici in legno intagliato e dorato o in vetro modellato a caldo o in listelli di specchio, gli specchi veneziani del periodo barocco e rococò vennero richiesti per i più sontuosi palazzi di Venezia e furono largamente esportati al di fuori del territorio della Repubblica di San Marco.
Nel corso del XIX secolo l'amalgama di stagno venne sostituita dalla argentatura, innocua alla salute, e la lastra a partire dall'inizio del XX secolo venne prodotta industrialmente. Murano e Venezia rimasero comunque un centro di produzione di raffinati specchi artistici, talora legati allo stile tradizionale, talaltra decisamente moderni.
Esperti artigiani dello specchio conoscono ed applicano le più raffinate tecniche decorative così da eguagliare la qualità dei manufatti antichi, di cui sono tra l'altro validi restauratori, ma non si limitano alla produzione dello specchio nel senso più tradizionale del termine, poiché sanno realizzare complesse opere per la decorazione di interni in abitazioni private ed in locali pubblici.