
E' stato spesso pubblicato un "cesendello" riprodotto nella decorazione affrescata da Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova. Numerosi cesendelli compaiono nei dipinti di più tardi insigni pittori veneziani, quali Giovanni Bellini e Vittore Carpaccio. Il "cesendello" fu dal Medioevo al primo Settecento il più raffinato sistema di illuminazione nelle abitazioni e nelle chiese ed era un contenitore allungato, generalmente pensile, riempito di acqua e di uno strato superiore di olio e dotato di uno stoppino. Al Museo vetrario di Murano è conservato un cesendello con una decorazione a smalto arricchita da uno stemma nobiliare mentre al Metropolitan Museum of Art si trova un cesendello decorato a smalto con la scena dell'Annunciazione.
Una fondamentale novità fu costituita, presumibilmente nel quarto decennio del XVIII secolo, dalla "ciocca" il lampadario a bracci portacandela costituito da una struttura metallica rivestita da complessi elementi di vetro soffiato e decorato da multicolori fiori vitrei e da elementi pendenti sempre in vetro. Nelle sale dei palazzi veneziani essi venivano riflessi dai bellissimi specchi prodotti in città con un effetto di vivace opulenza. Da allora il lampadario occupa un posto di rilievo nella produzione vetraria muranese e nell'arredo.
Mentre nel XIX secolo venne preferito il lampadario molto decorato ma spesso semplificato nel tipo a bracci autoportanti di vetro a torciglione, negli anni venti del Novecento i vetrai ed i designer muranesi proposero dei modelli essenziali, nei quali non contava più la ricchezza decorativa ma l'eleganza e la novità del profilo. Numerosi designer si sono cimentati a partire da quel decennio nella progettazione del lampadario muranese ma non è mai tramontata la richiesta del mercato nei confronti della "ciocca" di origine settecentesca né è venuta meno l'abilità dei vetrai muranesi nel modellarne i delicati elementi.
Se il lampadario è un complemento d'arredo molto scenografico, a partire dagli anni trenta, di tempo in tempo, sono prevalsi altri tipi di illuminazione in vetro, cioè fonti di luce più discrete e non centrali. Lampade a sospensione, appliques, lampade da tavolo o a stelo nelle più raffinate tonalità, monocrome oppure a filigrana, a murrina, a foglia d'oro o d'argento creano luci soffuse e atmosfere intime che solo il vetro lavorato a mano può dare.