È un museo completamente trasformato quello che ha riaperto al pubblico a Murano il 9 febbraio, per raccontare una grande storia. Spazi espositivi quasi raddoppiati con il recupero di una parte delle ex Conterie, una fabbrica di perle del vetro attiva fino agli anni ‘70, un progetto museografico totalmente rinnovato, allestimenti e percorsi ridisegnati consentiranno ai visitatori di conoscere il mondo del vetro a Murano e di ammirare i capolavori – in molti casi unici – qui custoditi. I nuovi spazi in particolare ospiteranno al piano terra, mostre ed eventi temporanei: primo fra tutti, dal 9 febbraio al 30 maggio, un sentito tributo – con una selezione di opere bianche e nere – a Luciano Vistosi, scultore del vetro muranese, scomparso nel 2010 dopo anni di successi internazionali ottenuti grazie a sculture fortemente plastiche, dinamiche, imponenti, capaci soprattutto di catturare la luce.
E poi nuovi servizi per il pubblico, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la messa in opera di due ascensori, la possibilità di esporre parti della collezione finora rimaste nei depositi e di realizzare eventi legati anche alla creatività più attuale, con un fascinoso e inatteso dialogo tra ambienti contemporanei e sale antiche.
Insomma, una grande festa per l’isola e per Venezia.
Il Museo del Vetro di Murano, uno dei dodici della Fondazione Musei Civici di Venezia, è forse l’unico luogo al mondo dove l’arte del vetro è raccontata fin dalle sue origini: dagli esempi di vetri romani tra il I e il III secolo d.C. alle creazioni del Rinascimento, fino ai virtuosismi innovativi del Settecento che anticipano l’insperata rinascita del vetro alla fine del XIX secolo e le sperimentazioni del Novecento.
Certamente è l’unico museo dedicato al vetro artistico inserito in un contesto produttivo ancora fortemente attivo e radicato, grazie alle tante fornaci e vetrerie tutt’oggi operanti a Murano.