
E’ il maestro vetraio Fabio Fornasier ad aggiudicarsi uno dei più importanti premi messi in palio quest’anno dalla Biennale di Cheongju in Corea.
L’opera presentata al concorso si intitola ReWine, e sarebbe uno splendido ma normalissimo lampadario Rezzonico a tutti gli effetti se non fosse che è stato fatto interamente con bottiglie di vino (Pinot Grigio delle Cantine Cormons) lavorate “a caldo” nei forni di Murano. Ottanta le bottiglie usate per un’opera ecologica e Pop a tutti gli effetti, tecnicamente perfetta e concettualmente efficace: non è il materiale, seppur antico e prestigioso, a fare l’artista. Il lampadario-scultura era gia’ stato esposto alla 10. Mostra internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, ma quasi nessuno si è accorto che era fatto di bottiglie.
Fabio Fornasier inizia a lavorare nel 1979 nella fornace del padre Luigi nell’isola di Murano. Diventato maestro vetraio giovanissimo apre il suo studio a Murano e si dedica alla creazione di preziosi lampadari di foggia antica e moderna. Fornasier interpreta e rielabora le tecniche della tradizione muranese.
Il primo riconoscimento arriva nel ‘96, con il premio della sezione giovani ad Aperto Vetro; seguono varie personali e partecipazioni a mostre di respiro internazionale. Esteta esigente, prosegue il suo lavoro di sperimentazione; sua è la scultura donata al regista Takeshi Kitano in occasione della 62. Mostra del Cinema di Venezia.
La Cheongju International Craft Biennale, giunta alla sua quinta edizione, è nel panorama internazionale una manifestazione in costante crescita e fermento intellettuale, esempio di una cultura in continua evoluzione che si apre al panorama mondiale alla ricerca di scambi culturali con artisti e artigiani provenienti da tutto il mondo. La manifestazione vanta più di 500.000 visitatori con la partecipazione di un migliaio di artisti provenienti da tutto il mondo.
L’opera presentata al concorso si intitola ReWine, e sarebbe uno splendido ma normalissimo lampadario Rezzonico a tutti gli effetti se non fosse che è stato fatto interamente con bottiglie di vino (Pinot Grigio delle Cantine Cormons) lavorate “a caldo” nei forni di Murano. Ottanta le bottiglie usate per un’opera ecologica e Pop a tutti gli effetti, tecnicamente perfetta e concettualmente efficace: non è il materiale, seppur antico e prestigioso, a fare l’artista. Il lampadario-scultura era gia’ stato esposto alla 10. Mostra internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, ma quasi nessuno si è accorto che era fatto di bottiglie.
Fabio Fornasier inizia a lavorare nel 1979 nella fornace del padre Luigi nell’isola di Murano. Diventato maestro vetraio giovanissimo apre il suo studio a Murano e si dedica alla creazione di preziosi lampadari di foggia antica e moderna. Fornasier interpreta e rielabora le tecniche della tradizione muranese.
Il primo riconoscimento arriva nel ‘96, con il premio della sezione giovani ad Aperto Vetro; seguono varie personali e partecipazioni a mostre di respiro internazionale. Esteta esigente, prosegue il suo lavoro di sperimentazione; sua è la scultura donata al regista Takeshi Kitano in occasione della 62. Mostra del Cinema di Venezia.
La Cheongju International Craft Biennale, giunta alla sua quinta edizione, è nel panorama internazionale una manifestazione in costante crescita e fermento intellettuale, esempio di una cultura in continua evoluzione che si apre al panorama mondiale alla ricerca di scambi culturali con artisti e artigiani provenienti da tutto il mondo. La manifestazione vanta più di 500.000 visitatori con la partecipazione di un migliaio di artisti provenienti da tutto il mondo.