Venerdì e sabato si terrà alla Stazione Crociere di Venezia, Terminal 103,  il convegno internazionale “Antiche manifestazioni del patrimonio culturale intangibile e attività turistiche: il caso di Venezia”, organizzato da Venezia Terminal Passeggeri SPA gestore del Porto Passeggeri di Venezia. L’appuntamento intende promuovere candidature veneziane per le liste previste dalla Convenzione del 2003 sul patrimonio culturale intangibile, conclusa nell’ambito dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Istruzione, la Scienza e la Cultura (UNESCO).

 

Le sessioni del convegno sono tre e la seconda verterà sulla ricchezza del patrimonio culturale intangibile veneziano: dalla lavorazione del vetro di Murano ai merletti di Burano e alla tradizione dei pregiati tessuti veneziani, dalla gondola al Carnevale di Venezia, dalla Commedia dell’arte al volo della Colombina, dalle Scuole/Confraternite ancor oggi esistenti ai più diffusi processi progettuali e di innovazione a Venezia.

 

In questo prestigioso contesto, non poteva mancare il Consorzio Promovetro Murano, con un intervento che parlerà della tradizione della lavorazione del vetro di Murano. L’appuntamento è per venerdì alle ore 15, quando verrà illustrato come la lavorazione del vetro di Murano risulti avere i requisiti necessari per la candidatura come bene intangibile dell’UNESCO, in quanto legata a saperi e pratiche dell’artigianato tradizionale. Un percorso peraltro già intrapreso dal 2010 dal Consorzio sotto le indicazioni e la guida del MIBAC e dell’Istituto Centrale di Catalogazione e Documentazione di Roma.

 

Murano è considerato da molti come il primo distretto industriale della storia e il più chiaramente delimitato geograficamente e la lavorazione del vetro di Murano rappresenta un patrimonio unico per questa isola.

 

 “Anche oggi la lavorazione del vetro di Murano rappresenta un artigianato vivo, ma che viene spesso, per ignoranza o mancanza di informazione, accostato alle produzioni di massa – spiega Luciano Gambaro, Presidente del Consorzio Promovetro – per questo motivo rischia di perdere non solo la propria connotazione naturale, la propria identità e peculiarità, ma anche il proprio tessuto economico e lavorativo, mettendo a rischio tutti coloro che lavorano in tale settore e che a lungo andare, nella peggiore delle ipotesi, rischiano di sparire definitivamente”.

 

Far sì che la lavorazione del vetro di Murano diventi un patrimonio culturale intangibile dell’UNESCO, significherebbe riconoscere un’arte che ancora oggi si tramanda oralmente di generazione in generazione, che impiega praticamente le stesse tecniche, gli stessi strumenti e gli stessi materiali sin dalle proprie origini.

 

Con l’occasione, inoltre il Consorzio Promovetro di Murano ha allestito una mostra d’immagine che illustra alcune delle più significative tecniche di lavorazione, tuttora eseguite a Murano (specchiatura, illuminazione, scultura, vetro fusione, lavorazione delle perle, vetro soffiato, molatura, e decorazione).