Venezia è situata sulle coste dell’alto Adriatico, in una zona che, anche in epoca pre-romana, costituiva il capolinea di regolari trasporti marittimi dalle coste orientali del Mediterraneo. Tra le merci preziose che giungevano dall’Oriente, il vetro giovava un ruolo di primo piano. (…) Oggi scavi condotti in città, in occasione del restauro di edifici storici, provano l’esistenza di insediamenti già in epoca romana, mentre la tradizione faceva coincidere la fondazione della città con la fuga degli abitanti delle città romane dal litorale verso le isole all’arrivo dei barbari. Su queste basi si può forse supporre che la vetraria veneziana sia figlia diretta della vetraria romana dell’alto Adriatico. L’apporto orientale nel Medioevo fu comunque fondamentale per lo sviluppo della vetraria veneziana verso un’arte elitaria.
Dalla tradizione orientale i vetrai veneziani derivarono la fedeltà al vetro sodico, adatto a complesse lavorazioni a caldo, nelle quali progressivamente si distinsero come i più abili artisti, l’amore per la policromia ed una specifica impostazione estetica. Essa si basa sulla convinzione che il vetro è un materiale particolarissimo, adatto ad essere soffiato in spessori sottili e modellati allo stato incandescente e che tali specifici processi di lavorazione devono risultare evidenti anche nel prodotto finito. La tradizione vetraria mediterranea si pone quindi in aperta opposizione rispetto alla tradizione nordica che vede nel vetro un surrogato della pietra dura, da valorizzare con il taglio.
La prima data sicura relativa al vetro veneziano è l’anno 982, al quale risale il primo documento nel quale compare il nome di un vetraio attivo a Venezia. Su questa carta si basa l’affermazione che la vetraria veneziana ha più di mille anni ed è la più antica vetraria d’arte nel mondo, tuttora fiorente.
Dopo il Domenico del 982 altri vetrai compaiono nelle carte veneziane ma già nel XIII secolo i vetrai risultano essere non più veneziani ma muranesi. Le vetrerie erano andate infatti spontaneamente concentrandosi nell’isola, tanto che lo Stato non fece che sancire nel 1291 una situazione di fatto decretando la distruzione di vetrerie eventualmente costruite a Venezia. Murano da allora è stata l’isola del vetro e la vetraria è stata l’attività principale, quasi esclusiva, per i muranesi, tra i quali si sono evidenziate vere dinastie vetrarie. Alcune sono rimaste ininterrottamente attive dal Medioevo ad oggi.